Timida apertura della Suprema Corte verso la configurabilità del tentativo anche nel delitto di atti persecutori. Da quando questa fattispecie di reato è entrata a far parte nel nostro Ordinamento, non pochi problemi si sono verificati nelle aule di giustizia. Si è potuto constatare che si tratta di reato di evento, ma ciò nonostante è sempre stata negata la configurabilità del delitto tentato. Ecco che la Suprema Corte di Cassazione pare aprire uno spiraglio anche per il delitto di atti persecutori: “Configurabile anche il tentativo, ove la ripetizione degli atti raggiunga la soglia sufficiente a integrare il requisito delle reiterazioni, richiesto dalla norma” – sul punto si osserva che, secondo recente Giurisprudenza, ai fini della configurabilità della reiterazione rilevante per lo stalking, sono sufficienti anche due sole condotte di minaccia o di molestia (Cass. pen. Sez. V n. 29859/2015).