Libri: le voci inascoltate delle vittime di stalking – Esordio letterario a Salone Libro Torino per l’avvocato Agron Xhanaj

Esordio letterario a Salone Libro Torino per l’avvocato Agron Xhanaj
(ANSA) – VICENZA, 19 MAG – Una donna e mamma prima vittima di stalking e poi assassinata dal suo ex compagno con una decina di coltellate in un hotel di Vicenza nel 2012; l’agonia dei familiari, a loro volta perseguitati dall’omicida; i processi, le condanne arrivate fino alla Suprema Corte di Cassazione. E’ questo il caso giudiziario che ha ispirato l’avvocato Agron Xhanaj di Vicenza per la stesura del libro “Senza voce, Io vittima di stalking” edito da Alterego Edizioni, in anteprima in questi giorni al Salone Internazionale del libro di Torino. Xhanaj è stato il legale dei familiari della vittima. Da anni la sua attività riguarda in particolare i casi che vedono la donna vittima di violenza: come per Francesca Benetti, insegnante di origini vicentine scomparsa nel nulla il 4 novembre 2013 da Villa Adua di Potassa di Gavorrano (Grosseto), per la quale Xhanai è riuscito a ottenere in appello lo scorso aprile la condanna all’ergastolo di Antonino Bilella, il custode della tenuta, nonostante il cadavere non sia mai stato recuperato. Anche quella raccontata nel libro è una vicenda che ha interessato il legale dal punto di vista professionale, diventando lo spunto per un viaggio introspettivo in una donna la cui vita e quotidianità vengono stravolte e soffocate dalla prepotenza e sopraffazione di un “lui”. Una vittima che solo una volta morta, nel romanzo, si rende conto di quanto una denuncia le avrebbe probabilmente salvato la vita dalla furia dell’ex compagno. Per questo Xhanaj si batte da tempo perchè il reato di stalking diventi perseguibile d’ufficio, una modifica legislativa che ora è al vaglio del Parlamento. Per il legale “gli stalker provano l’intensa passione di possedere la propria vittima, anche a costo di ucciderla. Basterebbe un intervento dell’autorità prima che nella vittima prenda il sopravvento la paura, l’incapacità di denunciarlo, per arrivare ad interrompere questa dipendenza morbosa”. Il fenomeno, secondo Xhanaj, “purtroppo è in crescita e il libro vuole essere un ulteriore contributo per il legislatore a intervenire in fretta”.(ANSA).