Un caso di omicidio commesso da uno stalker

il caso di Julissa Reyes

Julissa viene uccisa a soli 26 anni di età, in data 5 maggio 2012,  da JESUS MARIA PAREDES GIL (reo confesso).

L’imputato ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato ed è stato condannato a 30 anni di reclusione e a circa 600.000 euro  di risarcimento danni per i familiari. E’ stata riconosciuta dal GUP di Vicenza Dott. Stefano Furlani, l’omicidio aggravato da stalking, la cui pena editale prevista dal codice è quella dell’ergastolo.
 
L’imputato propone appello e rinuncia al motivo di appello con il quale aveva chiesto l’assoluzione, concordando con il PG presso la Corte d’Appello di Venezia, la derubricazione del delitto di stalking in minacce.
 
A seguito di tale derubricazione, la Corte d’Assise di Venezia ha ridotto la pena ad anni 19 anni di reclusione.
 
Avverso tale sentenza proponeva ricorso per Cassazione solo la parte civile, ovvero la madre e le zie della vittima, costituitesi in giudizio.
 
La Suprema Corte di Cassazione accoglieva il ricorso per cassazione proposto dalla parte civile e riqualificava il fatto nuovamente in Stalking, anziché in “semplici” minacce. Vista la proposizione del ricorso dalla sola parte civile, la modifica del capo di imputazione allo stato originale dell’imputazione, non ha modificato la pena inflitta all’imputato che è rimasta ad anni 19 di reclusione. La Cassazione ha rimandato la questione alla Corte d’Appello di Venezia per rideterminare la quantificazione del danno patito dalle parti civili.
 
Julissa lascia una figlia che si chiama Carolyn, nata nel 2009 oggi cresciuta dalla nonna materna.
 
E’ morta per non avere avuto il coraggio di denunciare il proprio stalker, il quale l’aveva violentata un mese prima dell’omicidio e poi perseguitata fino a punirla con la morte per non avere accettato di ritornare da lui.
 
L’imputato veniva accusato dalla Procura di Vicenza per  i reati di cui agli artt.
 
a)     del reato p.e. p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 612 co.2 c.p. perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, dopo aver percosso Feliciano Reyes Dilia Julissa, la minacciava puntandole alla gola un coltello a serramanico, ripetendole al contempo: “se devi morire che sia per questo”, e inoltre, minacciava, brandendo contro di loro tale coltello, Errico Gianmaria e Pozzan Leonardo, che erano intervenuti in difesa della donna.
 
    In Vicenza, il 28/02/2012
 
b)    del reato p.e. p. dagli artt.81 cpv. c.p., 610 c.p., 609 bis c.p., ter. n.2 c.p., perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, minacciandola con un coltello, costringeva Feliciano Reyes Dilia Julissa a recarsi con lui in un albergo cittadino ed, ivi, a subire atti sessuali, e in particolare un rapporto sessuale completo.
 
In Caldogno e Vicenza, notte tra il 25 e 26/03/2012
 
c)     del reato p.e. p. dall’art. 612 bis co.1, 2, e 4 c.p., perché non accettando la fine della loro relazione sentimentale, con condotte reiterate, molestava e minacciava, anche di morte Felicano Reyes Dilia Julissa, inviandole numerosi sms,-anche più volte al giorno e anche in orario notturno -, dal seguente tenore: “Mi stai portando a fare qualcosa che non voglio fare Juli. Dopo non ti lamentare. O credi che io non sappia dove sei? Ok lo vedrai prima o poi.”, “…e siccome mi odi va bene allora – ai miei nemici li sistemo  così non devo guardarmi le spalle -, questa volta sei andata oltre – adesso siamo nemici quindi mi vedrai – guarda cosa ti porterà il tuo tradimento – io sono uno stalking vero-ok ci vediamo”, “…andrò dove ti troverò e lo sai che ti troverò”, “…me la pagherai – ok vedrai che ci vediamo”, “qualsiasi cosa ti succeda si può dire che sono stato io – fa quello che vuoi traditrice” “…chi mi odia non merita amore, soltanto problemi” “…dove ti nasconderai – fa quello che vuoi, ma ci vedremo te lo giuro – traditrice -…”, e cercandola, inoltre, insistentemente presso i luoghi da lei frequentati; cagionando, in tal modo, nella persona offesa un perdurante e grave stato di ansia e di paura per la propria incolumità.
 
   Fatto connesso con il delitto di cui al capo d).
 
   In Vicenza, dal 26/03/2012 al 04/05/2012
 
d)    del reato p. e  p. dagli artt. 575 c.p., 576 co. 1 n. 5 (in relazione all’art. 609 bis co. 2 n. 1) c.p.) e n. 5.1 c.p., perché, avendo indotto Feliciano Reyes Dilia Julissa, abusando del suo stato di alterazione psico-fisica dovuto all’assunzione di bevande alcoliche e cocaina, a recarsi con lui presso l’Hotel “Dream” e ad avere con lui rapporti sessuali, nell’occasione, ne cagionava la morte (avvenuta per “acuta insufficienza cardiaca conseguente a tamponamento cardiaco e concomitante shock ipovolemico-emorragico conseguente a multiple lesioni da punta e da taglio”), sferrandole con ripetuta violenza almeno 10 coltellate, di cui tre letali interessanti il torace, polmone sinistro e il cuore, utilizzando un coltello a serramanico con lama di cm.8.
 
Con l’aggravante di aver commesso il fatto essendosi reso autore nei confronti di Feliciano Reyes Dilia Julissa delle condotte  persecutorie di cui al capo c).
 
In Vicenza, il 05/05/2012
 e)     dal reato p. e p. dall’art. 4 L.110/1975 per avere, senza giustificato motivo, portato fuori della propria abitazione e delle pertinenze di essa il coltello a serramanico con lama di cm.8 di cui al capo d). in Vicenza, il 05/05/2012

7 marzo 2017 - Il Giornale di Vicenza

7 giugno 2013 - Corriere del Veneto

Vicenza, dominicana uccisa dal suo ex

Lo aveva già denunciato sei volte
Lo stalker, al culmine dell’ennesima lite, l’ha massacrata con numerose coltellate
Prima di venire uccisa, lei lo aveva denunciato sei volte per stalking. Lui diceva di amarla ma negli ultimi mesi l’aveva più volte minacciata, rendendole la vita un inferno. Ieri mattina, al culmine dell’ennesima lite, Jesus Maria Paredes, pregiudicato, senza fissa dimora ma che gravitava da tempo a Vicenza, ha ucciso la connazionale di 26 anni Julissa Dilia Reyes Feliciano, nativa di Santo Domingo.
La donna, che faceva la ballerina di lap-dance, abitava a Montecchio Maggiore (Vicenza), con la madre e la figlioletta di due anni. Da chiarire le cause del delitto: forse lei lo ha respinto ancora, facendogli sapere che voleva essere lasciata in pace o magari ha rifiutato un rapporto sessuale…

Tutte ipotesi al vaglio dei carabinieri, che per tutto il giorno hanno controllato ogni cosa nella stanza dell’hotel. Secondo la ricostruzione l’uomo ha atteso la ragazza, all’uscita di un night della città attorno alle 5 e poi l’ha accompagnata in un albergo a due stelle in via Borgo Casale, un quartiere al centro di altri gravi fatti di cronaca nera. Il delitto e’ avvenuto tra le 9 alle 10, probabilmente al culmine di un litigio. Tra i due sarebbe nata una discussione, poi degenerata, al termine del quale il dominicano avrebbe inferto una decina di colpi alla sua ex fidanzata.

L’uomo l’ha quindi lasciata a terra, in una pozza di sangue, uscendo dall’hotel. Poi ha contattato telefonicamente la madre della giovane, che si trovava nella casa di Montecchio Maggiore, informandola di quanto aveva fatto. La donna, pur nella disperazione, ha immediatamente telefonato ai carabinieri, raccontando loro quanto successo e fornendo loro il numero di cellulare con cui l’uomo l’aveva chiamata.

Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/veneto/articoli/1045179/vicenza-dominicana-uccisa-dal-suo-ex-lo-aveva-gia-denunciato-sei-volte.shtml

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