L’avvocato che combatte lo stalking – Il Giornale di Vicenza

Opera prima dell’avvocato di origine albanese Agron Xhanaj, che da molti anni vive e lavora a Vicenza, “Senza voce” (Alterego edizioni) racconta la vicenda di una donna incapace di uscire dalla gabbia persecutoria nella quale l’ha rinchiusa chi diceva di amarla. La storia, evocata da Xhanaj in ricordo e testimonianza di un caso di stalking conclusosi tragicamente, si inserisce in un percorso che lo ha convinto a proporre nel 2014 una modifica della legge sugli “atti persecutori” affinché il reato di stalking diventi perseguibile d’ufficio così da permettere alle persone vicine alla vittima di denunciare il molestatore quando questa, per imbarazzo o paura, non trovi il coraggio di farlo.
Da anni l’attività dell’avvocato Agron Xhanaj riguarda in particolare casi di donne oggetto di drammatici eventi omicidiari. Non ultimo quello che ha visto protagonista Francesca Benetti, insegnante di origini vicentine misteriosamente scomparsa il 4 novembre 2013 da Villa Adua di Gavorrano in provincia di Grosseto, per la quale Xanaj ha ottenuto in appello lo scorso aprile la condanna all’ergastolo del custode della tenuta Antonino Bilella.
Anche la storia raccontata in “Senza voce” – presentato di recente in città dal critico Marco Cavalli – affonda le sue radici nell’esperienza diretta dell’autore, impegnato a narrare la sofferenza e il terrore di una donna che solo dopo la morte, quando ormai è troppo tardi, riesce a manifestare le proprie debolezze e paure. Un modo per aiutare chi non ha il coraggio di denunciare situazioni di grande angoscia e pericolo.
Maurizia Veladiano